È un’avvincente visione del vitigno che qui viene coniugata al terroir langarolo in misura magistrale. I varietali risultano così dinamicamente espressi e il legno è utile a donare ampiezza senza sovrastarli.
Gradazione alcolica | 13.5 % vol. |
Temperatura di servizio | 12° - 14° C. |
Volume | 0.75 l |
Stile/Tipo | Bianco |
Vitigno | 100% Sauvignon Blanc |
Tipo di fornitura | Bottiglia |
Annata | 2016 |
Vinificazione ed affinamento in barrique con sosta sulle fecce fini per circa sei mesi
La storia della famiglia Gaja risale alla metà del 1800 quando il patriarca Giovanni fondò la cantina e di lì a poco la taverna, nel centro del piccolo villaggio di Barbaresco. Fu fra le prime aziende ad imbottigliare, in un’epoca in cui il vino veniva venduto prettamente sfuso. Il nome è diventato poi stella di prima grandezza grazie ad Angelo Gaja, ottant’anni appena compiuti, di cui sessanta alla guida dell’azienda-faro della denominazione. Già negli anni ’70 iniziò a ricercare la qualità superiore dalle parcelle più vocate, le basi migliori ottenute dopo drastiche selezioni, gli invecchiamenti accuratissimi svolti con l’apporto essenziale dell’amico enologo Guido Rivella, maestro di assoluto valore anche nell’uso dei legni. La progressiva espansione del brand ha in seguito portato ad acquisire vigneti a La Morra (Gromis), a Montalcino (Pieve di Santa Restituta) e a Bolgheri (Cà Marcanda). Oggi i figli Gaia, Rossana e Giovanni raccolgono il pesante testimone e proseguono perpetuando la tradizione famigliare, ma sempre con la supervisione dell’onnipresente Angelo.