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La birra è anche donna

Sono finiti gli stereotipi che legano la birra all’immagine di motociclisti o comunque di uomini di una certa corporatura.


Fino a qualche anno fa, se avessimo fatto un brainstorming relativo alla birra sarebbero sicuramente emersi tanti luoghi comuni, distanti dalla concezione verso cui sta andando sempre di più questa bevanda.

La birra è anche donna. Perlopiù sa essere anche raffinata.
Tanto più che negli ultimi anni, secondo le statistiche di AssoBirra, i consumi delle donne italiane sono significativamente aumentati.
Per parlare di numeri, il 70% delle italiane beve birra, il 30% di loro la beve almeno due volte a settimana e negli ultimi cinque anni 4 su 10 hanno aumentato i loro consumi.
E se è vero che la curiosità è donna, è anche vero che il loro consumo di birra non è (quasi) mai banale. Il desiderio di conoscere, di provare prodotti nuovi e di creare abbinamenti con il cibo sono alcuni tra i moventi principali che le spingono a berla.
Da sottolineare anche il fatto che tra i fattori importanti nella scelta, vi è anche la convinzione che sia una bevanda che crea condivisione, spirito di gruppo.

Fatto tesoro di queste informazioni, non vogliamo strappare il concetto di spensieratezza che è sempre stato legato alla birra. Stapparsi una bottiglia di birra non ha lo stesso significato dello stapparsene una di vino. Al di là delle preferenze di gusto, l’approccio emotivo è generalmente molto diverso.
Quello che vogliamo rimarcare è il fatto che l’accezione negativa di banalità o addirittura di grossolanità non le appartengono più. 

In quest’epoca di serie tv si parla tanto di evoluzione dei personaggi. Individui che mantengono le loro caratteristiche ma migliorano, quindi si evolvono.
Ecco, possiamo dire che il nostro personaggio “birra” si è evoluto, sta esplorando territori mai visti prima e cambia via via le percezioni che gli altri hanno di lui/lei.