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Internet è davvero la causa di tutti i mali?

Le persone hanno voglia di degustare, di provare nuove esperienze. 


A stimolarci sono soprattutto i social network, il web, i programmi televisivi. Basta aprire la Home di Facebook o di Instagram ed è altamente probabile che compaiano foto di piatti super invitanti accompagnati da un calice di vino o da una birra. Così come basta fare zapping per imbattersi su un programma culinario. C’è sempre più gente che googla “abbinamento vino/birra con…” facendo diventare internet la fonte primaria di queste informazioni.

A fronte di questo fenomeno, la critica di fondo accusa le persone di superficialità, di inconsapevolezza e di “blasfemie”.

Tutto vero. Internet è un mondo in cui convergono miliardi di informazioni, tra le quali sappiamo bene che ci sono, purtroppo, anche delle falsità.

Partendo dal presupposto che il trend è questo, quello che riteniamo furbo è guardare il lato positivo: o perlomeno individuare quelle che sono le opportunità che possono nascere da questa tendenza.
Invece di vedere in Internet la causa di tutti i mali è bene renderci conto che è uno dei veicoli che possono alimentare il desiderio di conoscere, la passione per il mondo enogastronomico o, come diciamo noi, birragastronomico.
Navigare sul web può essere il mezzo attraverso il quale una persona può iniziare a nutrire una passione per questo mondo.

E’ indiscutibile che nessuno può chiamarsi intenditore senza aver frequentato corsi, senza aver messo anni di esperienza nel proprio bagaglio e come si suol dire senza aver praticato “ore di volo”. Essere esperti in materia di vino, birra, abbinamenti e varie, richiede passione, sacrificio e studio.
Nessuno può improvvisarsi tale, e se lo fa, verrà smascherato ben presto.

Il nostro auspicio è che questa tendenza faccia nascere soprattutto una sana curiosità che, anche attraverso internet, può essere in grado di stimolare nuove vocazioni e valorizzare così le preziosità che custodiamo e produciamo qui in Italia.

Concludendo con un aforismo:
“La curiosità è una delle caratteristiche più certe e sicure di un intelletto attivo.” (Samuel Johnson)