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Che vino abbineresti a Prosciutto e Melone?

E’ una domanda che mi è sorta così, in una calda mattina di agosto in cui il solo pensiero di avvicinarsi ai fornelli ti rimanda ad un girone infernale. 


Prosciutto e Melone: a mio parere uno dei migliori pasti estivi, nostrani. Un piatto che non richiede tanto l’impegno in cucina, quanto piuttosto nella selezione dei prodotti.
L’aneddoto curioso è che per me era tutto un sogno ad occhi aperti. I mesi che mi separavano dal prosciutto erano sette… quelli che mi avvicinavano ancora due!
Quella mattina però, volevo farmi male lo stesso. Trovare il giusto abbinamento ad un piatto che gioca già su un equilibrio di sapori dolci e salati stava diventando una sfida. Così, quella che inizialmente poteva aver l’aria di una semplice curiosità, si è trasformata in una vera e propria ricerca.
L’impazienza è diventata tale che ho trovato il modo di realizzare “l’esperimento” la sera stessa.

I prescelti per la degustazione sono stati i miei genitori. Due persone amanti del gusto ricercato tanto quanto della genuinità e della semplicità. Sapevo che il loro sarebbe stato un parere sincero.
Come prima cosa ho quindi mandato in missione mia madre per recuperare le cibarie, lasciandole carta bianca.
Da sempre appassionata di meloni, sarebbe stata in grado di sceglierne uno anche ad occhi chiusi. Così anche per il prosciutto, per il quale non si sarebbe accontentata di soluzioni mediocri.
Ho ritenuto importante lasciare nelle sue mani la valutazione dei prodotti culinari. Coinvolgerla nella preparazione del pasto l’avrebbe portata a sperimentare quella sana “smania” che precede un’esperienza di questo tipo, a tutti gli effetti sensoriale.
Come previsto, le sue scelte si sono rivelate azzeccate. Il melone liscio e mantovano, lo ha selezionato direttamente in un’azienda agricola di Buzzoletto (Viadana); il prosciutto invece, un crudo di Parma stagionato di 24 mesi, dal salumiere di fiducia.

A me è restato il compito di procurare il vino.
Il primo passo è stato quello di delineare quella che poteva esserne la struttura adatta. Dal momento che il piatto in questione è da ritenersi per lo più leggero, il vino avrebbe dovuto rispettarne le caratteristiche. Pertanto, considerato il sapore zuccherino del melone, avrei optato per una bottiglia di media struttura, tendenzialmente morbida, che avesse qualche grammo di residuo.
Inoltre per evitare di sovrastare o alterare il gusto, in particolare della frutta, non ho preso in considerazione vini di natura aromatica.
L’obiettivo era quello di trovare una bottiglia di bianco o rosato capace di accompagnare e allo stesso tempo valorizzare gli elementi del piatto.

La ricerca mi ha finalmente portato ad un Bardolino Chiaretto di Menegotti, annata 2017. I vitigni coinvolti nella sua produzione sono al 50% Corvina, 30% Rondinella, 10% Molinara ed infine 10% Sangiovese, coltivati nella zona del Garda e vinificati con parziale macerazione delle uve.
Una scelta che probabilmente avrebbe privilegiato il gusto salato del prosciutto, senza però snaturare la controparte dolce del melone.
Ad ogni modo questi erano solo ragionamenti teorici, da verificare sul campo. Pertanto, dopo aver consegnato la bottiglia li ho lasciati liberi di sperimentare.

Dopo cena sono quindi passata per intervistarli. Il loro impegno è stato tale che ho notato addirittura dei foglietti appuntati sul tavolo.
Per citare le parole esatte l’abbinamento è stato definito “semplice ma signorile”. Mio padre, che ha un debole per l’estetica, non ha esitato ad esternarmi che trovava il colore nel bicchiere piacevolmente invitante. Un rosato brillante capace di farti dimenticare i 30 gradi all’ombra. Come dice sempre “anche l’occhio vuole la sua parte”.
Venendo all’analisi gustativa, come secondo le aspettative, la sapidità del vino ha spostato l’attenzione sul crudo di Parma. Dalla loro testimonianza il Bardolino Chiaretto è capace di “accarezzare” e completare il sapore del prosciutto.
Un intreccio di sapori, in cui il susseguirsi delle fette mangiate e dei sorsi bevuti crea una sorta di automatismo irresistibile. In questo senso il vino non si è limitato ad accompagnare il cibo ma anche a farne emergere le qualità.
Per quanto riguarda il melone invece, non sono emerse considerazioni particolari. La combinazione con il Bardolino non ha disturbato il sapore della frutta, che ha mantenuto quindi intatte le sue caratteristiche.
Nel complesso un accostamento ritenuto più che soddisfacente, goloso. A vederli, mi sembravano già intenti a ripeterlo nei giorni successivi.

Si tratta di un vino che indubbiamente non brilla per carattere e non gode di un’alta considerazione, ma che ha dimostrato di comportarsi in maniera galante ad appuntamenti “al buio” come questi.
Pertanto, per rispondere alla domanda “che vino abbineresti ad un piatto di prosciutto e melone?” questa può essere una delle soluzioni, che ha fatto contente due persone.
Di certo non è l’unica, forse nemmeno la più strabiliante. Un suggerimento è quello di provarne altre che rispettino il “format” indicato sopra. Ad esempio sarebbe interessante valutare altri rosati oppure esplorare il mondo dei bianchi, che in via teorica porterebbe in primo piano la dimensione dolce e fruttata del piatto.
Spazio alla fantasia! Non esistono regole precise. Solo consigli che possono aiutarvi a trovare quello che è il vostro e personale abbinamento speciale.