Da mezzo secolo almeno è il benchmark, ovvero il termine di riferimento per la denominazione. L’accurata selezione della materia prima unitamente ad una raffinata e precisa tecnica di cantina, rendono il sorso già accessibile, ma l’annata favorevole gli garantirà un futuro brillante e duraturo.
Gradazione alcolica | 14 % vol. |
Temperatura di servizio | 18° C. |
Volume | 0,75 l |
Stile/Tipo | Rosso |
Vitigno | 100% Nebbiolo |
Tipo di fornitura | Bottiglia |
Annata | 2016 |
Affinato per 24 mesi in barrique e botti grandi.
La storia della famiglia Gaja risale alla metà del 1800 quando il patriarca Giovanni fondò la cantina e di lì a poco la taverna, nel centro del piccolo villaggio di Barbaresco. Fu fra le prime aziende ad imbottigliare, in un’epoca in cui il vino veniva venduto prettamente sfuso. Il nome è diventato poi stella di prima grandezza grazie ad Angelo Gaja, ottant’anni appena compiuti, di cui sessanta alla guida dell’azienda-faro della denominazione. Già negli anni ’70 iniziò a ricercare la qualità superiore dalle parcelle più vocate, le basi migliori ottenute dopo drastiche selezioni, gli invecchiamenti accuratissimi svolti con l’apporto essenziale dell’amico enologo Guido Rivella, maestro di assoluto valore anche nell’uso dei legni. La progressiva espansione del brand ha in seguito portato ad acquisire vigneti a La Morra (Gromis), a Montalcino (Pieve di Santa Restituta) e a Bolgheri (Cà Marcanda). Oggi i figli Gaia, Rossana e Giovanni raccolgono il pesante testimone e proseguono perpetuando la tradizione famigliare, ma sempre con la supervisione dell’onnipresente Angelo.