È il vitigno più nobile fra i bianchi campani e del Sud in generale. È più complesso del Greco con i toni minerali in primo piano. Di medio corpo, tensione acidica e sapidità.
Gradazione alcolica | 12.5 % vol. |
Temperatura di servizio | 14° - 18° C |
Volume | 0,75 l |
Stile/Tipo | Bianco |
Vitigno | 100% Fiano |
Tipo di fornitura | Bottiglia |
Annata | 2018 |
Note | 191020 |
Criomacerazione prefermentativa, fermentazione in acciaio per due settimane, affinamento per alcuni mesi in inox.
Il WWF tutela l’area del Cratere degli Astroni da fine anni ’80, fra Napoli e Pozzuoli, spazio in cui si trova la cantina, erta nel 1999. Oltre un secolo fa fu Vincenzo Varchetta a dare una svolta commerciale alla tradizione vitivinicola di famiglia, convinto che il piacere del vino andasse condiviso anche oltre. Questa paziente opera di esplorazione del mercato fu brillantemente seguita da Giovanni che, nel dopoguerra creò i presupposti dell’attuale realtà. Le pendici del Cratere erano un tempo riserva di caccia Borbonica ed oggi appunto oasi naturale WWF Italia. L’attenzione è concentrata principalmente sui vitigni autoctoni pre fillosserici (a piede franco): Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei. Viene altresì posta grande cura a raccogliere e vinificare in modo separato l’uva proveniente da ogni singolo appezzamento, in modo di valorizzare la voce parcellare a cui i variegati suoli di matrice vulcanica imprimono forte espressività.